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«Il vigore e la determinazione del primo assalto sono stati degni della migliore tradizione dell'esercito britannico», scriveva – gonfio di retorica gradita all'ipersensibile generale Haig – il 3 luglio John Irvine del Daily Express. «Il giorno dopo – avrebbe raccontato George Coppard, mitragliere, descrivendo quello stesso 1° luglio costato ai soli inglesi 20mila morti – noi mitraglieri vedevamo il terribile spettacolo... Era chiaro che i tedeschi avevano sempre avuto il controllo della Terra di nessuno. E che l'attacco britannico era stato brutalmente respinto».